La morte improvvisa di Papa Bergoglio riunisce a Roma i vertici internazionali, occasione per concretizzare lo scambio tra Usa e Ue sui dazi e per rafforzare l’Italia in Europa.
L’improvvisa scomparsa di Papa Francesco i cui funerali sono fissati a stretto giro per sabato 26 aprile offre un’occasione imperdibile per il governo Meloni di rafforzare il proprio ruolo internazionale sia al livello europeo che mondiale, visto che a Roma convergeranno nel giro di pochi giorni i rappresentanti dei governi mondiali, a partire da quelli europei e americani, Donald Trump in testa.
Si tratta di un’occasione inaspettata, figlia di un evento drammatico come la morte di Papa Bergoglio, ma che va sfruttata fino in fondo, anche perché l’annunciata visita a Roma di Trump fatta a Meloni durante la sua visita a Washington pochi giorni fa prevedeva la possibilità di fare un incontro o entro il mese di maggio oppure a cavallo del vertice Nato in programma a L’Aja in Olanda dal 24 al 25 giugno, anche perché un’ulteriore trasferta di Trump in Europa oltre a quella Nato e degli imprevisiti funerali papali è oggettivamente difficile da organizzare.
Mentre Giorgia Meloni è corsa ad organizzare un possibile vertice tra Usa e Ue, da parte di un invidioso Emmanuel Macron è scattato il filibustering nei confronti di Roma e, soprattutto, dell’invidiata Meloni, affermando che il vertice Usa-Ue sui rapporti commerciali tra le due sponde dell’Atlantico non si può svolgere a Roma, ma semmai a Bruxelles o, in subordine, a Varsavia, capitale del paese che ricopre il turno semestrale di presidenza dell’Unione Europea, trovando una debole spalla da parte del governo dimissionario tedesco. Anche se in cuor suo, la sede ideale sarebbe sempre Parigi.
Meloni non deve farsi sfuggire l’occasione di diventare la regista dei nuovi rapporti tra Usa e Ue, spostando gli equilibri politici europei dall’asse Parigi-Berlino verso Roma, anche per via del fatto che quello italiano è al momento l’unico governo nel pieno dei suoi poteri, mentre Macron è sempre più in crisi rischiando anche la sua anticipata dipartita politica, e a Berlino i tempi per l’insediamento del nuovo governo del popolare Freidrich Merz è ancora lungi dal concretizzarsi, esposto alla spada di Damocle del referendum interno in casa socialdemocratica sull’approvazione del programma di governo tedesco, appeso a numeri estremamente risicati, con il rischio di morire ancora prima di nascere.
In questo contesto, forte anche dei buoni rapporti tra Roma e Washington e di quelli internazionali Meloni potrebbe mutare a proprio favore gli equilibri europei, a partire dagli assetti interni della Commissione, spostandola verso posizioni meno ideologiche, specie su temi fondamentali come quelli del Green Deal che stanno strozzando l’economia europea, oltre ad essere tra i motivi di contestazione per l’entrata sul mercato europeo dei prodotti americani.
Se a Meloni riuscirà la quadratura del cerchio politico, potrebbero anche chiudersi quei decenni di insussistenza della politica estera italiana a livello globale, una politica che ha appaltato gli interessi italiani in subordine a quelli all’asse franco-tedesco, con i risultati noti.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “ViViItalia Tv”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Ti piace “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
YouTube
Telegram
https://www.linkedin.com/company/viviitaliatv
https://www.facebook.com/viviitaliatvwebtv
© Riproduzione Riservata