giovedì 13 Marzo 2025
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    La Tesla getta scompiglio nella premiata ditta Fratoianni & Piccolotti

    Una Model Y da 47.000 euro scompiglia l’agiato menage della coppia bideputata della Sinistra Italiana da oltre 20.000 euro al mese, quello che guadagna in un anno un operaio.

    Ancora travagli per la premiata ditta Nicola Fratoianni & Elisabetta Piccolotti, due piccioncini coniugati nella vita privata e sodali politici della Sinistra Italiana nella vita pubblica che, sulla spinta del corso ambientalista impostato a Bruxelles, non volevano essere da meno, complice anche l’avallo del loro socio politico, il coportavoce verde Angelo Bonelli, hanno comprato niente popò di meno che una sciccosissima Tesla Model Y di colore nero.

    Tutto bene fino a che, mortacci a lui, Elon Musk da paladino della sinistra ambientalista e progressista è diventato il belzebù della destra trumpiana, con conseguente addentellato di fiancheggiamento al nuovo mostro politico per la premiata ditta Fratoianni & Piccolotti, colpevoli di avere, nel loro piccolo, contribuito alle sue fortune economiche acquistando una vettura da 47.000 euro, probabilmente pure fruendo dei ricchi incentivi ecologici vigenti fino all’anno scorso per l’auto elettrica.

    Peccato che nella premiata ditta Fratoianni & Piccolotti la cosa da farsa si stia trasformando in una sorta di tragedia politica, con la corsa tra i coniugi a rimpallarsi la scelta di cotanto scellerato acquisto automobilistico. Fratoianni scarica la ferale colpa sulla moglie nel corso di un’intervista a “il Foglio”: «non è mia, è di mia moglie, io al limite – e assai raramente – la guido». Di rimando, Piccolotti, da buona coniuge, smentisce il marito coinvolgendolo riconoscendo che sì, la Tesla model Y l’hanno comprata – sottolineando «purtroppo» – anni fa. «L’abbiamo presa prima che Musk diventasse nazista – sottolinea Piccolotti -, l’abbiamo presa col leasing quindi per ora non è possibile venderla, ma poi ce ne libereremo, la venderemo», sorvolando sul fatto che i contratti di leasing – se effettivamente sia tale – si possono anche rescindere restituendo il mezzo al concedente.

    Ma l’apice, anzi, il climax del comune sentire proletario di Piccolotti giunge subito dopo: «un dispiacere, ma quando l’ho presa era un altro momento, e l’ho pagata anche poco» se poca si può definire una spesa di ben 47.000 euro, pure se pagati a rate con leasing e magari fruendo dell’ecobounus particolarmente generoso per le vetture a batteria, cosa che un loro supporter che guadagna meno di 9 euro l’ora e che porta a casa a fine mese 1.300 -1.500 euro difficilmente può permettersi. Ma ciò pare non essere un problema per la premiata ditta Fratoianni & Piccolotti, con il Fratoianni che per risolvere il problema di arrivare alla fine del mese sempre più comune per milioni di italiani, nel 2022 ha pensato bene di paracadutare la di lui moglie in un collegio elettorale blindato in Puglia, raddoppiando così le entrate familiari con una doppia indennità da deputato. Di punto in bianco, con l’elezione di Piccolotti in Fratoianni, la famiglia del leader di AVS porta a casa ogni mese più di quello che guadagna in un anno un operaio.

    A parte il dettaglio del peso politico gravante sul produttore dell’auto, l’acquisto della Tesla Model Y per la premiata ditta Fratoianni & Piccolotti pare essere stato soddisfacente: «la Tesla funziona. L’ho usata sempre nell’ultima campagna elettorale per le Europee – ricorda Piccolotti – Eravamo felici con l’auto elettrica. Ma adesso, benché efficientissima, quest’auto è un peso politico». Chissà, forse, se avesse scelto un prodotto delle fabbriche automobilistiche italiane avrebbe avuto meno pesi sulla coscienza, contribuendo a sostenere anche la classe operaia e il Pil nazionale.

    Ma se la motivazione dell’auto elettrica è stata ambientale, l’onorevole Piccolotti in Fratoianni scivola malamente nel corso di un intervista a “Un giorno da pecora”, affermando ad un Giorgio Lauro estasiato che la interrogava sulla scelta del colore nero invece di uno bianco («che piaceva a Fratoianni») e sul rischio di eccesso di calore all’interno dell’abitacolo che tale colore comporta, la pasionaria ecologista degli ultimi non ha trovato di meglio che affermare che «nella Tesla Model Y si può azionare da remoto l’aria condizionata, così quando stai per uscire trovi l’auto fresca». Bum all’ecologia!

    La deputata di Avs ha comunque trovato una soluzione tampone per salvarsi la coscienza infangata da Musk, un adesivo: «me l’ha regalato mia sorella per il compleanno. C’è scritto: “L’ho comprata prima di sapere che Elon fosse pazzo”. In California questi adesivi sono diffusissimi».

    Sarà pure, ma questa non è che l’ennesima scivolata di stile e di gusto politico di cui i vertici politici di AVS, Alleanza Verdi e Sinistra, si rendono protagonisti: dalla fallimentare elezione al Parlamento di Aboubakar Soumahoro, finito nelle sabbie mobili del gruppo misto per una storiella di mancati adempimenti nella gestione e rendicontazione dei contributi elettorali che potrebbe costargli la perdita del seggio, all’elezione all’Europarlamento di un altro personaggio di spessore come Ilaria Salis, la pasionaria degli occupanti degli alloggi altrui, oltre che soggetto avente un conto aperto con la giustizia ungherese per una storiaccia di aggressione ai danni di un cittadino magiaro colpevole di non pensarla come lei.

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