Ristoratori e baristi presi in giro dal governo. La crisi costringerà a chiudere migliaia di imprese

Il settore dei bar e dei ristoranti è stato uno di quelli più colpiti dalla crisi pandemica da Covid–19, un settore cui i governi BisConte e Draghi hanno dato ben poche attenzioni, erogando indennizzi irrisori a coprire le spese delle chiusure obbligate e per il pesante calo dei fatturati una volta riaperti, tanto che ristoratori e baristi si sono sentiti presi in giro, pure dalle loro organizzazioni rappresentative di categoria.

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Tra i piccoli operatori, è nata la voglia di distinguersi e di rivalsa con la nascita di MIO, il Movimento Imprese Ospitalità presieduto da Paolo Bianchini, un combattivo ristoratore romano che è il protagonista della nuova puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv” dove si presenta l’alternativa dal basso per ristoratori e baristi alla storica organizzazione Fipe Confcommercio.

Intervistato dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst quotidiano”, Stefano Elena, Bianchini fa il punto sulla situazione che, nuovamente, si sta facendo complessa per gli operatori della ristorazione e dell’ospitalità, tra la confusione delle norme tra green pass ordinario e quello rafforzato, la girandola delle mascherine, famiglie che disdicono pranzi, cene e vacanze in albergo per l’impossibilità di tamponare a giorni alterni i figli minori, tasse che si devono pagare anche in presenza di guadagni ridotti o del tutto assenti, mancanza di liquidità che asfissia la vitalità di molte aziende, tanto che le chiusure nel 2021 sono state a migliaia.